Che cos’è:

Markers radiopachi al solfato di bario L’esame radiologico del transito intestinale con markers radiopachi rappresenta una delle metodiche gold standard per la valutazione e l’inquadramento diagnostico dei vari tipi di stipsi cronica.

Perché si fa:

Studio della stipsi con markers La stipsi cronica grave è generalmente determinata o da un rallentamento del tempo di transito intestinale o dall’ostruzione della defecazione o da entrambe le condizioni associate.

La diagnostica differenziale tra le due condizioni è importantissima per un’adeguata strategia terapeutica e lo strumento diagnostico più semplice ed utile, in tale ottica, consiste, appunto, nella valutazione del Tempo di Transito Intestinale con marker.

Studio della stipsi con Markers Radiopachi Tale metodica ci permette, infatti, di distinguere le “false stipsi” da quelle vere attraverso la valutazione del numero di marker rimasti nel lume intestinale dopo un certo lasso di tempo e di riconoscere il segmento colico nel quale essi rallentano maggiormente.

Prima dell’esame:

Nei giorni precedenti l’esame e per tutta la durata dello stesso, è richiesta la sospensione delle terapie lassative e/o dei farmaci stimolanti la motilità intestinale, eventualmente utilizzati dal paziente nella routine giornaliera.
Il giorno dell’esame si deve essere a digiuno.

Come si svolge:

Studio della stipsi con Markers RadiopachiEsecuzione di un radiogramma diretto dell’addome.
Assunzione, con un bicchiere d’acqua, di 30 marker radiopachi (piccoli cilindretti di 2-3 mm ciascuno)
Esecuzione di un radiogramma ogni 24 h al fine di monitorare i marker durante il loro transito nell’apparato digerente per un massimo di circa 4 giorni.

Dopo l’esame:

Non è richiesta alcuna particolare precauzione né norma comportamentale nei giorni successivi all’esecuzione dell’esame.


Per maggiori informazioni sulle prestazioni erogate è possibile consultare la relativa sezione.